Stai cercando i consigli di un esperto? Condividerò con te 10 preziosi SEO Copywriting Tips che puoi iniziare ad applicare subito per migliorare l’ottimizzazione dei tuoi contenuti.
Quello del SEO Copywriter è un mestiere complesso, per scrivere un testo in ottica SEO è necessario avere una visione d’insieme del mondo digitale e delle sue regole.
Il Copywriting SEO richiede l’abilità di combinare varie informazioni. Mi spiego meglio.
Un esperto del settore, oltre alle solite ma non scontate competenze quali la capacità di scrittura e la conoscenza approfondita dell’ottimizzazione per i motori di ricerca, dovrebbe possedere un’altra serie di skills (anche molto diverse tra loro).
Sicuramente dovrebbe:
- conoscere le strategie del digital marketing e del content marketing;
- saper osservare un argomento da vari punti di vista (i cosidetti “angoli”);
- studiare e analizzare in modo continuo l’andamento della SERP e gli Intenti di ricerca degli utenti.
Queste, almeno per me, sono le competenze “accessorie“ (se così possiamo chiamarle) che un esperto SEO dovrebbe poter offrire ai propri clienti.
La SEO non è una scienza esatta, ma un intricato dedalo di teorie e best practice. Tuttavia, attraverso un’attenta osservazione e uno studio meticoloso, è possibile definire cosa funziona davvero agli occhi degli utenti e di Google.
Cos’è il SEO Copywriting?
Il SEO Copywriting è un tipo di scrittura nata per il mondo digitale. Ha come obiettivo quello di ottimizzare i testi secondo le esigenze dei motori di ricerca.
La redazione di testi ottimizzati è una risorsa indispensabile per chi possiede e gestisce un’attività online. La scrittura in ottica SEO, infatti, viene utilizzata per ottenere visibilità sul web. Ma in che modo? È necessario intercettare i bisogni dei nostri utenti e allo stesso tempo cercare di soddisfare i parametri del motore di ricerca.
Il lavoro del SEO Copywriter è duplice:
- ottimizza i contenuti per Google;
- redige testi pensati per gli utenti.
Possiamo tranquillamente dire che il termine SEO Copywriting nasconde un lavoro complesso, che vede l’utilizzo di regole, tecniche e metodologie ben precise.
I contenuti digitali (come ad esempio i testi delle pagine di un sito, gli articoli di blog e le newsletter) devono essere redatti in modo da fornire risposte coerenti alle domande dell’utente, senza dimenticare le esigenze del motore di ricerca, e perché no, cercando d’inserire un valore aggiunto (qualcosa che ci rende unici e ci distingue dagli altri brand).
I testi che ottengono il miglior posizionamento sono quelli che forniscono risposte decise, chiare e puntuali. Solitamente, approfondiscono i contenuti, rispondono ad esigenze reali, analizzano il tema e offrono una grande quantità di informazioni.
Qual’è la posta in gioco? Il posizionamento del tuo sito su Google.
Se vinci la sfida vieni premiato in visibilità, se perdi le tue pagine web finiranno nel dimenticatoio.
Ora, non è che volessi essere così tragica, ma in fin dei conti è la realtà dei fatti.
Oggi vince solo chi si arma degli strumenti giusti, e il SEO Copywriting è sicuramente uno di questi (aggiungerei indispensabile se vuoi lavorare bene sul web e ottenere risultati).
Ecco i miei SEO Copywriting Tips
Dopo queste premesse, è ora di iniziare con i suggerimenti pratici. Quelli che ti elencherò sono dei consigli SEO che seguo io stessa ogni volta che scrivo un contenuto per il web o mi approccio a una nuova “casa digitale” da ottimizzare.
Ti darò 10 preziosissimi SEO Copywriting Tips (che sono sempre validi).
Sei pronto a prendere appunti?
Fai attenzione ai contenuti duplicati
Periodicamente controlla che sul tuo sito non ci siano contenuti duplicati.
Sai a cosa mi riferisco? I contenuti duplicati possono essere:
- pagine copia identiche tra loro;
- pagine molto simili;
- porzioni di testo uguali che si trovano su più pagine.
Queste duplicazioni possiamo trovarle interne al nostro sito oppure su siti esterni. Nel primo caso vengono chiamati proprio “contenuti duplicati interni”, nel secondo invece “contenuti duplicati esterni”.
Dovresti evitare di avere contenuti duplicati sul tuo sito perché, come conseguenza diretta di questa problematica, hanno un impatto negativo sull’indicizzazione delle pagine.
Questo cosa significa? I contenuti “copia” confondono i motori di ricerca.
Nel caso in cui si tratti di un contenuto duplicato interno, le pagine entrano in concorrenza tra loro.
È difficile per il Search Engine determinare quale versione di quel contenuto vada indicizzata e mostrata in SERP. E Google, non sapendo come giudicarle e a quale dare priorità, ridurrà inevitabilmente il ranking di tutte le versioni di quel contenuto.
Utilizza Titoli di pagina unici
I Titoli di pagina, anche detti Page Title, Tag Title o Titoli HTML, sono i titoli cliccabili di una pagina web (solitamente corrispondono al nome e all’URL della pagina).
A cosa servono? Indicano agli utenti e ai motori di ricerca, nel modo più breve e preciso possibile, l’argomento principale di quella data pagina web.
Il Page Title appare nei risultati di ricerca e se costruito nel modo corretto (conciso, coerente e con la Keyword principale al suo interno) influisce positivamente sul posizionamento in SERP.
I motori di ricerca, infatti, lo prendono in considerazione per valutare quanto sia accurata la corrispondenza e la pertinenza della tua pagina web con le Query dell’utente e il suo Search Intent.
Per questo è importante utilizzare Titoli di pagina unici e rilevanti, altrimenti, se associamo più di un <h1> al nostro contenuto, rischiamo (anche in questo caso) di confondere il motore di ricerca.
Struttura il Testo in modo gerarchico
Per favorire la lettura dei tuoi contenuti, è necessario organizzare il testo in modo gerarchico.
Come detto nel paragrafo precedente il titolo <h1> deve essere unico, mentre i sottotitoli <h2>, <h3>, <h4>, possono (anzi devono) essere molti.
Anche se ti può sembrare scontato, la struttura visiva del testo è molto importante. Gli articoli di blog, ma anche le pagine web, dovrebbero sempre avere:
- un solo titolo <h1>;
- diversi sottotitoli <h2> e <h3>;
- il testo suddiviso in sezioni e paragrafi.
In WordPress il titolo <h1> viene assegnato automaticamente al Titolo dell’articolo e al suo URL. I titoli che vanno dall'<h2> all'<h6> devono essere selezionati nel campo corrispondente dell’editor di testo. È la persona che inserisce il testo nel sito, che ne determina la formattazione e la struttura.
WordPress non utilizza la “H” per indicare la gerarchia dei titoli, quindi puoi stare tranquillo se non hai familiarità con il linguaggio HTML. Per facilità e convenzione viene utilizzato il termine “Titolo 1“, che equivale al tag html <h1>, e lo stesso vale per tutti gli altri titoli:
- il “Titolo 2” equivale al tag html <h2>;
- il “Titolo 3” equivale al tag html <h3>;
- il “Titolo 4” equivale al tag html <h4>;
- il “Titolo 5” equivale al tag html <h5>;
- il “Titolo 6” equivale al tag html <h6>;
Se formatti bene i testi, i tuoi lettori non saranno scoraggiati nel leggere articoli anche molto lunghi. Per questo dovresti sempre usare le sezioni e i paragrafi.
Le sezioni sono quelle porzioni di testo che iniziano con un titolo e finiscono al titolo successivo. I paragrafi invece, iniziano dopo un’interruzione di riga e finiscono all’interruzione di riga successiva (nel linguaggio HTML viene utilizzato il tag <p> per definire questo intervallo).
Titoli, sezioni e paragrafi sono utilissimi per migliorare la comprensione dei testi e degli articoli. I titoli definiscono le sezioni e ne anticipano il contenuto, i paragrafi creano una pausa tra discorsi diversi all’interno della stessa sezione.
Dal punto di vista pratico (ma anche estetico), un testo strutturato in modo gerarchico risulta molto più accattivante e fruibile.
Leggeresti mai un “muro” di testo? La risposta è ovviamente negativa, ed ha una base scientifica. Il nostro cervello scansiona come una macchina il testo che si trova a guardare, se intercetta parole chiave evidenziate dal grassetto, colori, spazi e sottotitoli, è molto più propenso a leggerlo rispetto a un testo non formattato.
Cura la Keyword Prominence
La keyword prominence è un fattore relativo alla parola chiave principale, ne indica la posizione e l’importanza all’interno di un contenuto.
Questa metrica tiene conto di due fattori principali: il primo riguarda la sua posizione (dove appare la parola chiave?) e il secondo considera come viene evidenziata rispetto al resto del testo.
La keyword principale, se viene collocata in determinate posizioni, acquista maggiore “prominenza”.
Quindi sorge spontanea la domanda: dove andrebbe posizionata per aumentare la sua keyword prominence?
Ti elenco le principali:
- nella prima parte del Titolo dell’articolo o della pagina;
- nell’URL della pagina;
- nel primo paragrafo del contenuto;
- nei sottotitoli;
- nell’ALT Tag delle immagini;
- nella Meta Description.
Oltre a queste posizioni molto importanti ai fini dell’ottimizzazione SEO, la parola chiave principale deve comparire anche all’interno del testo. Per differenziarla dal resto del contenuto, quando necessario, è possibile evidenziarla in grassetto o in altri stili di formattazione.
Questi sono solo alcuni piccoli consigli per migliorare velocemente la SEO del tuo sito ⭐
Se vuoi realizzare una Strategia SEO completa, contattami utilizzando il form che trovi a questa pagina.
Evita la Keyword Cannibalization
Il quinto SEO Copywriting Tips riguarda un problema SEO molto comune. La cannibalizzazione delle parole chiave si verifica quando più URL di uno stesso sito utilizzano parole chiavi identiche (o molto simili). Questa situazione può portare ad una competizione interna che danneggia le prestazioni e il posizionamento delle pagine.
I contenuti si stanno ostacolando perché, invece di avere una sola pagina che converte, esistono due o più URL che si dividono traffico e il CTR (detto anche click through rate, misura la percentuale di clic ottenuti da una pagina su Google).
È una dinamica tipica dei siti web molto densi di contenuti. Ma come riconoscere una keyword cannibalization?
Dobbiamo cercare le pagine che hanno lo stesso intento di ricerca, che soddisfano gli stessi bisogni e ovviamente che abbiano le stesse main keywords. Attenzione però, perché l’errore potrebbe essere dietro l’angolo. Come mai? Le pagine ottimizzate SEO tendono a posizionarsi per più di una parola chiave, quindi non è detto che ci troviamo sempre di fronte ad una cannibalizzazione.
Rimane sempre valida la regola per cui è meglio evitare di ottimizzare più pagine per la stessa parola chiave. Prova invece a creare delle strutture diverse e soprattutto scegli keyword diverse, magari più specifiche e complesse come le Long Tail Keywords.
Meta Description sintetiche e coinvolgenti
La Meta Description è un attributo HTML che riassume il contenuto di una pagina web in una o due frasi.
Google utilizza le meta descrizioni negli snippet della SERP (la puoi visualizzare sotto l’URL e il titolo della pagina).
A cosa serve la Meta Description? Fornisce agli utenti un’anteprima sintetica e pertinente al contenuto, ma non è solo questo il suo scopo.
Se scritta nel modo giusto può contribuire al click del lettore.
In pratica serve a migliorare la qualità e la quantità del traffico in entrata del tuo sito.
L’avevi sempre sottovalutata vero? Corri a rimediare!
Anche perché se non lo fai sarà Google a scegliere cosa far comparire nello Snippet. Considera che solitamente la Meta Description corrisponde ai primi 150 caratteri del tuo contenuto.
Quindi approfitta di questa occasione per migliorare l’ottimizzazione SEO della tua pagina. Scrivi una meta descrizione unica, che illustri in modo sintetico il contenuto della pagina, con l’obiettivo di aumentare il suo CTR nei risultati di ricerca.
Inserisci l’Alt Tag!
Quando dico “Alt Tag” in realtà mi riferisco all’Alternative Text un attributo HTML delle immagini (tag HTML <img>), conosciuto in italiano come “testo alternativo“.
La sua funzione è quella di fornire un testo alternativo che descriva o spieghi la funzione delle immagini presenti nel sito.
Storicamente, infatti, il suo utilizzo è legato alle esigenze degli utenti con deficit visivi: inserire nell’apposito spazio una descrizione dell’immagine favorisce l’accessibilità del contenuto.
I software di navigazione potranno così leggere il contenuto dell’Alt Tag agli utenti non vedenti o ipovedenti che utilizzano gli screen reader.
Proprio per questo motivo, l’Alt Tag oggi acquisisce un forte valore anche a livello di ottimizzazione SEO. La fruibilità del contenuto, che deve risultare il più inclusivo possibile, è un aspetto che Google e gli altri motori di ricerca prendono seriamente in considerazione.
Gli elementi visivi presenti sul sito sono sempre più importanti, quindi sceglili con criterio e inserisci l’Alt Tag.
E ora ti faccio una domanda:“Hai mai rinominato i tuoi file immagine?”.
Se la risposta è no, oppure non lo so, vai a controllare e corri a rimediare!
Prima di caricare le tue immagini, dovresti rinominale. Perché? Bhe la risposta è semplice.
Nessuno spider, o essere umano, capirebbe mai l’utilità di un file con il nome “img1234567.jpg“.
Volendo sintetizzare questo settimo SEO Copywriting Tips ti direi:
- utilizza l’Alt Tag per descrivere gli elementi visivi;
- e rinomina i file immagine!
Aggiungi Link interni ed esterni
Quando si creano e ottimizzano i contenuti testuali di un sito, non bisogna trascurare l’importanza dei link interni ed esterni.
Inserire link interni nelle pagine del tuo sito è fondamentale perché:
- collega le pagine in modo utile e pertinente per il lettore;
- prolunga la sessione di navigazione dell’utente;
- aiuta i bot a comprendere la struttura del sito (internal link building).
Grazie ad un rimando ipertestuale ad un’altra pagina interna, si crea un percorso che collega due contenuti.
Il motore di ricerca esegue la scansione delle pagine e traccia tutti i link che trova, controllando che questi ultimi siano pertinenti all’URL di partenza.
I contenuti linkati saranno più visibili (perché accessibili da più “ingressi“) e la pagina di riferimento assume una rilevanza maggiore per Google. Quindi, costruire una buona link building interna facilita il lavoro dei bot e ci premia in termini di leggibilità e fruibilità.
I link esterni, detti anche backlink, servono a collegare la pagina web ad un contenuto esterno al tuo sito.
Mi raccomando però! Quando decidi di inserire un link esterno assicurati che punti verso una fonte autorevole e che si apra in una nuova finestra di navigazione (o perderai i tuoi visitatori).
Per il motore di ricerca, la pertinenza è un fattore di ranking: se il link che hai inserito non è correlato con la tua pagina rischi di penalizzare l’ottimizzazione SEO.
Inserisci elementi multimediali
Gli elementi multimediali sono tutti quei contenuti che arricchiscono l’esperienza dei tuoi utenti.
L’uso di immagini, video e audio nelle pagine del sito e negli articoli di blog, ti consente di coinvolgere il pubblico con il maggior numero di sensi possibile.
Possiamo utilizzare diversi tipi di elementi visivi, te ne elenco alcuni:
- le immagini (foto originali, d’archivio o immagini in stock);
- le infografiche (utili per spiegare temi complessi);
- gli screenshot (perfetti per le Guide);
- le GIF (catturano l’attenzione e aiutano a instaurare un legame con l’utente).
- i video (aumentano il tempo di permanenza sul sito);
- l’audio del tuo Podcast o la versione letta del tuo articolo (molto utile per coinvolgere un pubblico che non può guardare il dispositivo).
Se non lo hai ancora fatto, arricchisci i tuoi contenuti con immagini, video e contenuti multimediali accattivanti per facilitare la navigazione e migliorare l’esperienza utente del tuo sito (Google ti ricompenserà).
No al Thin Content
I Thin Content sono pagine di bassa qualità e possono diventare un serio problema per la SEO.
Perché dico questo? Sono contenuti che danneggiano il ranking delle pagine, e come conseguenza influenzando negativamente anche l’immagine e la reputazione del tuo brand online.
Esistono varie tipologie di Thin Content, tutte però sono accomunate dalla stessa problematica: non soddisfano i criteri di rilevanza di Google. Il motore di ricerca vuole fornire i migliori contenuti ai suoi utenti, quindi se le pagine del nostro sito non rispondono al Search Intent dell’utente e sono prive di informazioni importanti e pertinenti, allora verremo “scartati” dalla lista (ovvero dalla SERP).
Quindi, quali sono questi contenuti e come riconoscerli?
Ti faccio un breve elenco dei tipici Thin Content. Rientrano nella categoria:
- i contenuti duplicati o ottenuti con tecniche di scraping (il copia incolla con poche o nessuna rimodulazione del testo);
- i contenuti troppo brevi (resta sempre aggiornato sulle regole del word count, non basta più scrivere contenuti di 300 parole);
- le Doorway (pagine che esistono solo per reindirizzare traffico su un altro sito);
- i contenuti auto-generati (quando ci affidiamo ad una Intelligenza Artificiale oppure traduciamo contenuti da un altra lingua);
- le pagine di affiliazione (è inutile inserire decine di link senza valore, meglio una pagina di recensione o comparazione).
I contenuti Thin Content non danno alcun tipo di valore aggiunto gli utenti, che quindi restano insoddisfatti. E se un utente è scontento, Google lo “percepisce” e trasforma questo feedback in segnale negativo per il ranking.
Conclusione
A differenza di quanto si possa pensare, scrivere in ottica SEO non significa essere limitati da un elenco di regole scomode (come quelle che ti ho elencato). Per me rappresenta un’immensa opportunità per scatenare la propria creatività, nel rispetto di alcuni punti fondamentali.
Ora tocca a te! Sfrutta i miei suggerimenti per dare un boost alle pagine del tuo sito web.
Se hai trovato utili i miei SEO Copywriting Tips condividili!